giovedì 8 settembre 2011

sleepers

Dormiiiiiire! Una delle (in)attività più praticate in ferie! Ecco. Finite, basta, stop. Sveglia!


Questa spettacolare raccolta di foto da The Big Picture mostra dormienti da tutto il mondo... tema davvero niente male. Qui sotto alcune foto in anteprima, con la descrizione dello stesso sito [un clic sulle immagini per vederle ingrandite!]

Woman sleeping in a public square in Montreal, Canada © Romain Philippon #

A woman sleeps in the trunk of a car before the start of the annual International Descent of the River Sella canoe race which started in Arriondas, Spain on August 6, 2011. (Eloy Alonso/Reuters) #
A young Chinese couple wait as their baby sleeps on a display bed as they shop at a department store in Beijing on August 15, 2011. (Mark Ralston/AFP/Getty Images) #
A reveler tries to get some sleep on the street during the San Fermin festival in Pamplona early July 8, 2011. (Susana Vera/Reuters) #

lunedì 5 settembre 2011

rece - la democrazia in italia


È sotto i riflettori da tempo, ormai, la questione dello stato di salute della democrazia: sia di Democrazia – il concetto che parla di una forma di governo ma anche e soprattutto della possibilità di un non-governo – sia delle democrazie reali, delle attuali condizioni degli Stati che si definiscono democratici. Il fatto stesso che ci si ponga l’interrogativo – come sta la democrazia? – testimonia la tendenza a rispondere con pessimismo; la domanda stessa è già il desiderio di trovare una terapia al malessere democratico. Lo studio dei sintomi stringe la lente sui casi specifici, specialmente se diventano immagini peculiari di un paradigma: così il caso clinico impossibile da ignorare diventa proprio quello italiano. Scrittori, docenti e ricercatori accomunati dall’urgenza di far deragliare l’abusato e logoro – poiché assolutizzato – linguaggio dell’attualità italiana. Uscire dai binari del discorso mediatico per aprire i luoghi della possibilità, quanto meno, di discorsi teorici: tradire la politologia per recuperare delle sopravvivenze della politica. Anche e soprattutto questa necessità di disattendere al linguaggio assoluto è causa dell’assenza del nome di Berlusconi dal titolo del libro (e dei saggi in esso contenuti).

lunedì 11 luglio 2011

eastern sierra 3

Un nuovo timelapse, pezzo pregiato della categoria...

L'opera è di Jeff Chen Kuo Chih, una notevolissima impressione rubata alla Via Lattea. Sotto al video, la descrizione dello stesso Jeff.



On my 3rd time-lapse video of the Eastern Sierra, I focused on night time shooting. During the last week of June, the Milky Way started to make daily appearances on the northern hemisphere, right after sunset and without any interference from the moon. During eight consecutive and exhausting nights in near total darkness, I saw and/or felt deers, rabbits and coyotes passing near-by and once, after shinning a small flash light from my iPhone at two red dots, I saw a big-old bear just a few feet away, which prompted me to run to my car, leaving all my equipment and gear behind. I did not return until sunrise to pick everything up. Truly scary stuff!!
Nikon D5100 and D3
Capture One Pro, Adobe Premiere
Motion Dolly by dynamicperception.com/​

lunedì 4 luglio 2011

Open

Sono un uomo solo. Questo rettangolo, entro cui mi trovo, è la mia vita. E io lo odio. 


Tutti voi mi avete sempre visto qui, e non c’è altro luogo in cui potrei stare. Non posso uscire da questi confini geometrici, non posso che starci. Fermo. Anche e soprattutto quando corro come un forsennato, quando condanno l’anima e il corpo, quando sacrifico a esso la mia vibrante disperazione, dentro al rettangolo sono fermo, non posso che stare. 

Credetemi, mille volte avrei voluto fuggire, altre mille ho cercato scorciatoie sotterranee per uscirne, finendo sempre per sentirmi ancora più solo. E tornare a stare qui. Dove odio stare. Dove mi hanno messo e certamente non avrei scelto di entrare. Eppure, forse, sono sempre stato qui dentro e non poteva essere che così. 

Quando mi è concesso di gettare lo sguardo fuori dal rettangolo, devo approfittare di quell’istante per cercare aiuto. Questo è il motivo per cui ho costruito una squadra: non accetterei le sconfitte da solo, tantomeno sopporterei il successo, senza di loro. So che mi accompagneranno sempre, che ognuno di loro avrà una parola, uno sguardo, un’energia per me, so che senza di loro sarei meno di niente. Eppure, alcuni della squadra, dopo anni, vanno per la loro strada. Così scopro che qualcuno ci sarà sempre. 

Quello che non avrò mai indietro è un padre. Il mio ha scelto con furia e tenacia di ingabbiarmi qui e io non ho mai potuto scegliere. Nulla. Quando ho capito che non l’avrei mai avuto come volevo, ho iniziato a fare le mie scelte. E a sbagliarle. Fu allora che tutti cominciaste a odiarmi. Fu esattamente allora che tutti vi innamoraste di me. E io di voi. Poi il rettangolo si ricoprì di un manto verde, sottile e soffice. 

Un tempo, decidere di non vestirmi in bianco e di non baciare i piedi alla vostra tradizione era una tra le poche scelte che mi facessero sentire libero: ora sto alzando per la prima volta il simbolo di quella stessa tradizione mentre voi mi tributate il trionfo, mi adorate e più di me adorate i miei capelli. Sono finti. Image is everything. 

A lungo sono il più bravo, il numero uno tra quelli che si affannano nel rettangolo. Sono giovane, il mio talento decide il mio destino per me e una delle donne più belle e ammirate del pianeta decide di diventare mia moglie. Ho tutto. Lei è un’attrice, si chiama Brooke. Non ci amiamo e il tempo non mancherà di farcelo capire. Così come non mancherà di insegnarmi che il mio gioco lo devo rispettare, oppure non sarà più mio. Quando il destino, incarnato in un uomo di nome Pete, mi dimostra che non sono il migliore, mi convinco di essere il peggiore. Non ho tutto, infatti non ho niente. Mento ai miei amici, mento a chi controlla il rettangolo, mi drogo. Poi, toccato il fondo sotto al fondo, mi sveglio. 

Comincio a invecchiare e devo rifare quello che fanno i ragazzini, lontano dai riflettori e dai vostri sguardi. Altro che soffice manto erboso. Cemento duro di provincia. E risorgo da lì, frustando ancora il mio corpo e la mia anima. Scopro che il rettangolo può essere il tuo migliore amico, se sai perché lo abiti. Poco per volta non voglio più lasciarlo, perché stare lì dentro a soffiare, scattare, colpire, mi permette di aiutare i bambini. Quando finalmente sono felice di stare dentro ciò che odio, mi innamoro. Della donna più bella del mondo. La donna che, da che esiste il tempo, ha fatto meglio di qualunque altra ciò che si fa dentro al rettangolo. 

Che sbadato, non mi sono presentato. Sono un uomo che ha vinto i quattro slam e l’oro olimpico nel tennis. Sono Andre Agassi. E ho scritto un libro. 





Andre Agassi 
Open – la mia storia 
Einaudi, € 20,00

giovedì 23 giugno 2011

plains milky way

Nel bel mezzo del Sud Dakota c'è una figura che si aggira di notte per la campagna. Armata della sua macchina fotografica, l'ombra notturna spara alle stelle. E la sua strada, così tracciata, diventa questo video da vedere assolutamente, meglio se a schermo intero.

Dopo il video, la descrizione dell'autore, Randy Halverson.

Su Dakotalapse.com, infine, potete trovare altre opere di Randy.




During the month of May, I shot Milky Way timelapse in central South Dakota, when I had the time, and the weather cooperated. The biggest challenge was cloudy nights and the wind. There were very few nights, when I could shoot, that were perfectly clear, and often the wind was blowing 25mph +. That made it hard to get the shots I wanted. I kept most of the shots low to the ground, so the wind wouldn't catch the setup and cause camera shake, or blow it over. I used a Stage Zero Dolly on the dolly shots and a "Milapse" mount on the panning ones. 
This was all shot at night. If you see stars and it looks like daylight, it is actually moon light. 20+ second exposures make it look like daylight.
Canon 60D and T2iTokina 11-16Sigma 20mm F1.8Tamron 17-50
Dynamic Perception Stage Zero Dolly dynamicperception.com
Shot in RAW format, the Milky Way shots were 30 seconds exposure F2.8 or F1.8 with 2 second interval between shots, for 3-4 hours run time. ISO 1600
Ten seconds of the video is about 2 hours 20 minutes in real time.

lunedì 20 giugno 2011

vivid sydney

Vivid Sydney è un evento grazie al quale, ogni anno, la luce invade la grande città australiana e la usa come una tela, dipingendola, colorandola.

La città diventa teatro di opere di designer e artisti provenienti da ogni parte del mondo. Sydney si illumina di fasci di colore, linee e geometrie, e si accende di musica eseguita da ospiti celebri (quest'anno, tra gli altri, The Cure).

[in questo timelapse a opera di James Zhao abbiamo una rapida presentazione di come viveva Sydney vestita di questa condizione particolare]



Quest’anno (dal 27 maggio al 13 giugno) le scene più spettacolari sono state l’Opera House, Cambell Cove e il Custom House, ma numerose altre piazze erano il palcoscenico per installazioni diverse.

Alcuni link per conoscere meglio Vivid Sydney:

sito ufficiale

un mash up delle foto di visitatori da tutto il mondo [qui sotto alcune in anteprima]


sleeveface

Diventare qualcun altro

Essere un musicista

Andare in copertina
Giocare con un'immagine

Essere giocati